Gran Canaria, l’isola dell’eterna primavera definito spesso un continente in miniatura, un’isola estremamente organizzata e rilassante con le sue bianche spiagge caraibiche e allo stesso tempo piena di sentieri montuosi (dove praticare trekking con viste mozzafiato, escursioni e tanto altro), un’isola di forma circolare con un diametro di 47 km dove sono racchiusi circa trenta microclimi. Di origine vulcanica ancora tutta da scoprire, Gran Canaria per un terzo (il lato ovest) e’ ancora del tutto incontaminata ed irragiungibile. Un’isola che offre un clima primaverile tutto l’anno (media annua 23/25 gradi) dove la gente e’ cordiale e gentile, un continente in miniatura da visitare e scoprire giorno dopo giorno e che giorno dopo giorno ti entra nel cuore. La vita dell’isola si sviluppa da nord a sud lungo la costa orientale e si affaccia, in linea d’aria, sul Marocco che fa sentire la sua presenza nelle giornate ventose con la presenza di Calima ( vento sabbioso del Sahara). A Nord troviamo le vere origini del popolo canario sicuramente i posti con meno affluenza turistica ma che, credetemi, meritano di essere visitati.
I paesini che si susseguono all’interno e lungo la costa sono abitati quasi esclusivamente da canari, con le pr
oprie tradizioni tutte da vivere, al nord dell’isola troviamo le piantagioni di platani più estese che si alternano a quelle di aloe vera (coltivazioni tipiche canarie). Il Nord è ricco anche di alcuni dei musei archeologici dell’isola più importanti, dalla CUEVA PINTADA (grotta preistorica dipinta con simboli del calendario solare) al CENOBIO DE VALERON (granaio abbandonato preispanico) alla fabbrica di rhum più grande d’Europa che troviamo nel paesino di Arhucas. Sempre al Nord dell’isola ed esattamente dal porto di Agaete partono i traghetti della Canary Fly che collegano Gran Canaria con le altre isole dell’arcipelago, Fuerteventura Tenerife e Lanzarote oltre alla compagnia aerea locale Binter che effettua voli giornalieri. Proseguendo lungo la costa troviamo Las Palmas de Gran Canaria, la capitale dell’isola nonchè la più popolata delle isole con i suoi circa 600.000 abitanti. Irrinunciabile, una passeggiata sul paseo della famosa Playa de Las Canteras, lunga più di 3 km dove possiamo imbatterci in innumerevoli hotel bar e ristoranti.
A proposito di cucina, il piatto tipico canario oltre alle innumerevoli varietà di pesce fresco (pescado) sono le “papas arrugadas” , patate di piccole dimensioni, rotonde, cucinate secondo l’antica tradizione: lasciate bollire nell’acqua salata dell’oceano fino ad assorbimento, da mangiare rigorosamente con la buccia e da tingere nel mojo, una salsa tipica verde o rossa a base di aglio. Molte sono le cose da visitare a Las Palmas città molto verde con le sue alte palme, pulita ed ordinata.Tra le cose da visitare citiamo l’Auditorio Alfredo Krahus, che incontriamo alla fine del lungomare ( dove troviamo il calco delle mani del “nostro” Alberto Sordi ) una visita merita il nuovissimo porto da poco ristrutturato che può accogliere fino a 5 navi da crociera contemporaneamente e da soli 2 anni ospita l’acquario più grande d’Europa. Las Palmas da sempre e’ stata tappa navale prediletta per chi affrontava l’attraversamento dell’Atlantico dal vecchio continente, meta infatti scelta anche da Cristoforo Colombo (di cui ne hanno fatto un museo: la Casa de Colón), lungo l’avenida marittima si possono raggiungere facilmente gli altri quartieri della città, da Vegueta (centro storico con la sua imponente cattedrale, visibile da più angoli della città) raggiungibile da calle Triana (via dello shopping), Ciudad Jardin quartiere residenziale sede del palazzo de governo e altre istituzioni, nella parte alta della città c’è il barrio colorato di San Jose’ (stile favelas brasiliane) fino a scendere a San Cristobal barrio dei pescatori, dove e’ possibile mangiare dell’ottimo pesce fresco appena pescato a pochi euro e soprattutto vista oceano. Proseguendo il cammino lungo la costa arriviamo nella parte centrale dell’isola, la zona anche più ventosa, meta di numerosissimi surfisti, ospita i campionati mondiali di surf.
Qui siamo nella zona dell’aeroporto dove entrando verso il centro dell’isola ci troveremo a Tejeda dal paesaggio montuoso suggestivo meta per ammirare il famoso ROQUE NUBLO (monumento naturale da cui è possibile scorgere le sagome dell’arcipelago) e PICO DE LA NIEVES ( altura max 2000mt). Tanti i punti d’interesse , infatti, il 46 % dell’isola e’ stato dichiarato nel 2005 riserva della biosfera da parte dell’Unesco. Rotolando verso sud invece andiamo verso la parte che ospita maggiormente il turismo, favorito da un clima più caldo e secco tutto l’anno rispetto al resto dell’isola, qui troviamo moltissime spiagge. Dalla vivace Palya de Ingles alla ricca Meloneras alle piu’ tranquille Puerto Rico ( posto nominato per latitudine e longitudine con il miglior clima del mondo) a Mogan ( la piccola Venezia ) alle spiagge paradisiache e caraibiche di Anfi del Mar e Playa de Amadores. Citazione a parte merita Maspalomas con le sue dune desertiche di 25 km quadrati, è area naturale unica per la sua bellezza, 400 ettari di montagne di sabbia con palmeti e una piccola laguna salata,creano un’oasi naturale fantastica. Dopo essersi imbattuti in una lunga passeggiata scivolando e rotolandosi lungo le dune si arriva al faro di Mapalomas, circondato da numerosi bar e ristorante dove fare una graditissima pausa rinfrescante. La citiamo per ultima la spiaggia di GuiGui, per gli amanti della natura incontaminata e della pace assoluta situata nell’estremità occidentale dell’isola e raggiungibile dopo qualche ora di cammino ( circa 3 ore ) o in barca da Mogan spiaggia dove non e’ possibile campeggiare legalmente ma dove e’ possibile perdersi nel lungo tramonto ed ammirare miriadi di stelle che ti sembrerà toccare con mano tutta la notte illuminata dalla luna. Uno spettacolo irripetibile cosi come irripetibile e’ la vacanza a Gran canaria che racchiude tutto ciò che si possa volere da una vacanza, dal mare alla montagna, dal relax al divertimento racchiusi in cosi pochi km, davvero per tutte i gusti.
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